Apnea Team Torino | Itinerari Pescasub - Liguria
 
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San Lorenzo ( Imperia )

     
 

Questa zona la possiamo dividere in due zone sinistra e destra in quanto abbiamo visto che abbiamo parecchio percorso in entrambi i lati e possiamo farli in due volte in tutta calma e non dare nulla per scontato.

Nella zona sfocia il Rio San Lorenzo, a destra per 2 Km abbiamo una costa rocciosa fino alla Torre dei Marmi.

Dall' altro lato a sinistra fino alla Torre di Prino.

Anche qui la costa è intervallata da posidonie e rocce sparse sulla sabbia ma tutta la costa nell' acqua bassa e nei periodi giusti, i grossi Branzini vi stazionano in quanto abbiamo vari scoli d' acqua anche delle serre collinari.

Per chi ha il gommone fuori dritti dal porto a circa un miglio possiamo trovare una bella cigliata sui 25 m di profondità.

Il rio San Lorenzo purtroppo è di poca gittata se non addirittura in secca, ma quando piove staremo certi che tutti i Branzini e anche grossi si danno appuntamento, come anche i Cefali dorini e Mormore all’ inizio e fine estate seguite da Lecce  e di Ricciolette anche sui 30 kg.

Invece sono scarsi i Saraghi grossi e le Orate. La zona come vedremo è ricca di frangiflutti moletti e la zona del porto, tutte zone ricche di piccoli meandri ma dove si può nascondere un grosso pesce. Tecnica dell’ agguato mista  agli aspetti con particolare attenzione alla zavorra. All’imboccatura del porto staremo attenti alle poche barche che passeranno ( nel Periodo invernale e alle ordinanze che proibiscono la pesca. Ma parallelamente alla massicciata del porto troviamo con poche decine di metri una striscia di posidonia tra sassetti e poco grotto, questa zona si estende per centinaia di metri dove si deve pescare all’ aspetto su un fondale comunque basso sui 5 metri.

Le lecce possono arrivare da tutte le parti per cui attenzione alla mangianza di Sugharelli, Occhiate  e Latterini.

In mezzo a tutto ciò incrociamo di sicuro la condotta d’ acqua il solito grosso tubo di un diametro di un metro, dove altri aspetti saranno fruttiferi, attenzione perché fa tana di grossi Tordi, Corvine e Gronghi, Murene, Saraghi e Capponi. Il momento più giusto è quando il mare ‘ bolle ‘ , cioè mosso ma che si veda ancora almeno sui 3 metri.

Se vogliamo pescare con un 75 ricordiamo che i Branzini ci sono anche oltre i 5 kg e il mulinello se non lo volete sul fucile almeno sul braccio o in cintura.

Ben presto giungiamo in vista dell’ estuario del fiume, chiudiamo la traiettoria esterna e iniziamo  a sorvolare una distesa di rocce sparpagliate che ci accompagnano per alcune decine di metri, bisogna prestare molta attenzione all’ apice dei moletti e alle scogliere questi sono i posti migliori per i branzini.

Sparpagliate qua e la per l’ alluvione ci sono parecchie automobili affioranti che possono fungere da riparo per i nostri aspetti.

Oltrepassato il molo a sinistra del torrente filiamo al cospetto di una distesa di sabbia, raggiungendo un' altra serie di massi, ma portiamoci più all’ interno sulla ghiaia in un posto quasi insignificante, in realtà ci sono i Branzini.

Arriviamo all’ ultima barriera artificiale di San Lorenzo che parte dalla spiaggia e poi si allarga a semicerchio, specie nella parte esterna i muggini si intanano.

Dopo di ché siamo giunti all’ inizio di un altro posto interessante che si snoda tra lastre di pietra e una bassa scogliera che continua per qualche centinaio di metri,

fino  all’ ex Sanatorio di Costa Rainera con ancora varie scogliere altanelanti.