Apnea Team Torino| Equilibrio Psicofisico
 

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Non è naturale stare a occhi chiusi, ma è proprio quello che bisogna abituarsi a fare per affrontare le discese più profonde e lunghe, quelle in acqua torbida.

Chiudere gli occhi deve rappresentare il primo passo verso lo spostamento dell'attenzione dalla realtà  dell'ambiente esterno alla dimensione interiore delle percezioni e delle capacità .

Nessuna palestra è più indicata delle mura domestiche perchè la loro familiarità  è già  acquisita e non deve essere mediata dalla conoscenza di teorie e tecniche; le quali sono invece i necessari interpreti che possono tradurre l'insieme degli eventi di un'immersione in mare nella sfera del previsto e del consueto.

Se non vogliamo stabilire il primato personale, non sarà  quindi tanto importante l'accuratezza della posizione assunta, quanto la capacità di eliminare tutti i movimenti e le reazioni, iniziando a diminuire gli stimoli sensoriali.

Evitare quindi rumori o suoni di sottofondo e l'illuminazione intensa; evitare soprattutto le variazioni alla stimolazione visiva e auditiva.

Questa forma di autocontrollo rappresenta il modo più facile per abituarsi a far passare ogni decisione che riguardi il movimento e l'attenzione per il filtro della volontà  cosciente.

Ciò ha tanto più significato per quegli impulsi che provengono dal nostro stesso organismo, che nell'apnea a secco sono delle semplici reazioni di allarme tendenti a ripristinare la funzione respiratoria, anche attraverso movimenti involontari dei muscoli del diaframma.

Anche questi vanno interpretati dalla conoscenza e volontà  razionale.

Imparando a conoscerli e controllarli, si iniziano a capire altri segnali inconsueti dell'organismo, che scandiscono le fasi dell'immersione e ci aiutano, tra l'altro, a individuare lo stress e altri problemi di carattere fisico. In rilassatezza e fuori dall'acqua, senza correre alcun rischio, possiamo inoltrarci in questa autoconoscenza potendo focalizzare tutta l'attenzione sulle nostre risposte alla sola apnea prolungata.

Spostandoci nella sfera delle reazioni psicologiche all'apnea in genere e all'apnea da fermo in particolare, vediamo subito che qui non è altrettanto facile eliminare tutti gli stimoli inutili e distraenti.