Prima di intraprendere il nostro cammino lungo questo itinerario interiore dobbiamo fermarci a riflettere su alcuni aspetti della nostra vita che possono a volte passare inosservati, ma che invece ci possono illuminare su quanto andremo a ricercare attraverso gli esercizi di rilassamento e preparazione all'immersione.
Siamo Noi le cause di tutti gli effetti che influenzano la nostra vita, essi hanno tutti una radice originaria comune che risiede nel nostro pensiero, ed è il nostro pensiero che determina tutti gli avvenimenti, condizionando il nostro futuro e di conseguenza decretando successi ed insuccessi della nostra vita.
Ciò che portiamo a termine nella nostra vita non è mai un fatto inaspettato, questo non sarebbe materialmente realizzabile, tutto quello in cui noi ci impegniamo, è già stato precorso nella mente, perchè è la logica della successione degli eventi prima si rende palese l'idea e solo in un secondo tempo avviene la traduzione materiale di essa.
Difficilmente ci si rende conto di questo, se nessuno ce lo fa notare, ma è proprio da questa presa di coscienza che deve partire il nostro viaggio verso il dominio del corpo e del pensiero.
Bisogna innanzitutto di diventare padroni dei nostri pensieri, per poterli indirizzare verso gli obiettivi che volgiamo raggiungere, nel nostro caso, gli obiettivi saranno una permanenza più prolungata in assenza di respiro.
Il primo passo da compiere è quello di rendere ben chiari al nostro subconscio quali siano i primi obiettivi da raggiungere, individuando in maniera precisa lo scopo e i passi che bisogna seguire per raggiungerli.
Il subconscio deve sapere verso che cosa orientare i pensieri per permetterci di raggiungere il successo sperato. Liberarsi di ansie e blocchi psicologici come paura, preoccupazioni, dubbi.
Il rilassamento è la prima fase da raggiungere per entrare in contatto con il proprio io. Le tecniche di rilassamento, che mi accingo a suggerirvi, richiedono comunque molta pratica, soprattutto all'inizio, ed è indispensabile non scoraggiarsi nelle prime fasi di studio ed esercizio, perchè i primi risultati, non tarderanno molto a farsi notare.
A Jacques Mayol va il merito di avere scoperto come l'utilizzo di queste tecniche possa portare un grande incremento delle prestazioni subacquee in apnea. In ogni caso, chi si approccia già all'apnea, attraverso un costante allenamento fisico, già conosce i suoi propri sacrifici e la costanza necessari ad ottenere piccoli miglioramenti nelle proprie prestazioni atletiche, e quindi penso che si potrà dedicare con maggiore consapevolezza e dedizione anche a queste nuove tecniche di preparazione, rendendolo parte integrante del proprio allenamento. Nell'utilizzo del pensiero bisogna essere attenti e valutare che le risorse liberate siano quelle che siamo davvero pronti a spendere. Questo significa che le aspettative devono essere coerenti con la nostra storia personale, con il livello attuale delle nostre esperienze, essere, in sintesi, veritiere.
Se per esempio, ci siamo sempre staccati dal fondo, a cinque metri di profondità , in preda a una preoccupante tensione generale, è perfettamente inutile aspettarsi dai nostri esercizi di andare subito a venti metri in assoluta scioltezza. Una richiesta così sproporzionata tra esperienza e ambizione determinerebbe una reazione invalidante, vanificando ogni lavoro. L'invalidazione altro non è che autodifesa, come la paura.
Se siamo realemnte pronti per una particolare esperienza, questo in qualche modo emergerà , il sistema migliore è modulare le nostre aspettative sulla base crescente delle nostre esperienze, guadagnando margine dopo margine e raggiungendo per gradi i livelli più evoluti.
Diversa è la situazione in cui il nostro potenziale di conoscenza e di esperienza è superiore rispetto all'insorgere dei timori: in quei casi è giusto immaginarci in situazioni un po' più impegnative, vedendoci in azione con tranquillità e benessere.
Vedremo come attuare questa immaginazione positiva.
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